Cristian Zapata nell’intervista pubblicata oggi da La Gazzetta dello Sport manda, ripetutamente, dei segnali a Pippo Inzaghi chiedendo maggiore spazio in squadra e, soprattutto, di giocare con più costanza. Il difensore del Milan si mostra convinto quando afferma:

Avrei bisogno di continuità, che ora mi manca. È difficile gestire una situazione in cui magari giochi bene una partita senza certezza di esserci la volta dopo. Avrei bisogno di fiducia, anche se mi rendo conto che gestire 28 persone è dura.

Il colombiano classe 1986, insomma, riconosce un’attenuante all’allenatore rossonero ma in più occasioni ribadice che “con la discontinuità è difficile trovare il ritmo” e che “per restare su livelli alti, occorre giocare”. Dopo aver omaggiato Massimiliano Allegri, “grande allenatore che a mio parere avrebbe ancora potuto fare buone cose in rossonero”, il difensore ha indicato tra i motivi delle difficoltà della squadra fino a questo momento il fatto che “si è cambiato molto giocatori e moduli”. In particolare, i tanti gol subiti hanno una causa precisa:

La retroguardia non è quasi mai stata la stessa e quando cambi spesso uomini è difficile trovare l’equilibrio. Abbiamo preso tanti gol perché la coppia centrale è cambiata molte volte. Io stesso so di aver fatto alcune prove negative. Col Palermo ad esempio è andato tutto male. So che devo dimostrare ancora tanto, ma non ho dubbi sulle mie qualità.

Zapata si dice felice del ritorno in campo di Mexes perché “io e lui ci capiamo al volo”:

Era triste vederlo fuori: ha tanta qualità e esperienza, non mi so spiegare tutte quelle panchine.

Infine, sulla scarsa forma fin qui mostrata da Fernando Torres e sul possibile rimpianto per la cessione di Mario Balotelli:

Fernando è uno che dà una mano, lotta e corre. Mario andava un po’ per conto suo. Si lavora bene anche senza di lui.

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ultimo aggiornamento: 27-11-2014


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